Da perfezionista faccio molta fatica ad accettare i miei sbagli e miei errori. So che sono inevatibili. Il segno che ci abbiamo provato e che siamo usciti dalla nostra zona di comfort. Lo so però mi piacerebbe fare sempre le cose perfettamente. Ho un post-it sulla bacheca di fronte alla mia scrivania con scritta “I feel safe to fail” per esortarmi a non avere paura di sbagliare.
La cosa ancora più difficile per me è ammettere i miei sbagli pubblicamente. Adoro avere ragione (ditemi che non sono l’unica!) e voglio mantenere quell’immagine di bravura e perfezione.
Non è facile condividere questo post perché ho paura di essere giudicata, specialmente da chi mi conosce. E’ quindi molto importante che lo faccia. Perché non sono perfetta. Non lo sarò mai ed è perfettamente (!) normale. Sbagliando s’impara e la cosa bella è che si può anche imparare dagli sbagli altrui. Condivido quindi i miei sbagli con voi sperando che almeno quelli li eviterete.
Avere un obiettivo economico ambizioso ma nessun piano per raggiungerlo
Mi sentivo in una gabbia dorata nel regime di minimi. A un certo punto dovevo rallentare con il lavoro per non superare i 30000€ e mi sembrava una cosa assurda. Sono ambiziosa e volevo di più. Lo volevo anche subito senza aspettare di non potere più stare in un regime agevolato. Avevo grandi piani ma non erano molto chiari. Mi sono dettata buttati e vedrai come fare strada facendo. Dire che non ha funzionato è un eufemismo.
Di base non avevo un buon piano. Poi mia nonna si è ammalata. Le ho dedicato del tempo. E’ morta dopo pochi mesi e avevo ancora di meno la testa al lavoro. Figuriamoci trovare idee innovative e andare alla conquista del mondo. Il 2017 è stato un anno molto difficile.
Tocca a te: Dati un obiettivo e crea un piano per raggiungerlo.
Se nella tua vita personale ci sono condizioni particolari (malattia, trasloco, ristrutturazione ecc), sii realista e non pretendere troppo da stessa.
Usare il conto business per spese personali
Quando ci si mette in proprio è importante avere un conto dedicato alla proprio attività. Ci sono diversi vantaggi a non mescolare spese personali e professionali:
La gestione finanziaria sarà molto più semplice perché saprai chiaramente quali soldi sono tuoi e quali sono delle tua attività.
Sei agevolata in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate. Tua nonna ti ha regalato 100€ per Natale e li hai versati sul conto. Se lo usi anche per gli incassi della tua attività, l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestarti che è l’incasso di un lavoro in nero. Non è proprio il massimo.
Detto questo non fare come me. Avevo una carta di credito con payback collegato al conto business e la usavo anche per pagare spese personali perché non volevo perdermi il payback. La soluzione è stato togliere quella carta e seguire la regola che mi ero data. Non si usano i soldi e il conto dell’attività per pagare spese personali.
Tocca a te: Se non hai un conto dedicato alla tua attività, aprine uno. Usalo solo per l’attività.
Tutti i soldi della mia attività sono miei!
Che bello sono in proprio. Una volta tolte le spese tutti i soldi che fatturo sono miei!
Leggere il prezzo della creatività è stato veramente illuminante per me.
No, non è così.
Sono anch’io un costo per la mia attività. Sarebbe quindi il caso di pagarmi uno stipendio. Stipendio che può essere fisso oppure in percentuale come ho scelto io.
E c’è dell’altro. Come lo spiega Francesca Marano nel suo libro “Chi ha paura del business plan?” , “Il fine di ogni attività è creare profitto – anche della tua”.
Il mio personale guru della gestione finanziaria è Mike Michalowicz. Per lui il profitto viene al primo posto. Niente paura non vuole dire che dobbiamo essere donne di affari senza scrupoli assetate di soldi. Si tratta semplicemente di adottare la formula fatturato – profitto = costi al posto di fatturato – costi = profitto.
Per investire nella nostra attività dovremo usare quel profitto e non il nostro stipendio. Da dipendente non avremo mai accettato di pagare di tasca nostra le spese dell’azienda, perché ci sembra normale quando siamo in proprio?
Tocca a te: Ti paghi uno stipendio? Fai profitti? Con quali soldi investi nella tua attività?
Non accantonare i soldi per tasse e imposte
Sapevo che avrei dovuto farlo ma non lo facevo. I primi anni ho fatturato poco quindi ho pagato pochissimo e mi illudevo che sarebbe stato sempre così. Perché farsi venire l’ansia quando basta semplicemente accantonare una percentuale di ogni fattura incassata?
Tocca a te: Conto corrente, prepagata, busta. Accantona i soldi e non toccarli. Sarai tranquillissima quando arriverà il momento di pagare tasse e imposte.
Spendere troppo per il mio business
Con il pretesto che erano spese professionali e la scusa che ci vogliono soldi per fare i soldi, spendevo con molta (leggete troppa) facilità e alla fine rimaneva molto poco per me.
E’ vero che senza investimenti non si va da nessuna parte. Però bisogna spendere e investire con criterio. Le spese devono essere comisurate al fatturato e per ogni investimento ci deve essere un ritorno (il famoso ROI).
Tocca a te: Se sei nella mia stessa situazione, fai l’elenco di tutte le spese che fai nella tua attività. Hanno tutte senso? Taglia dove puoi tagliare senza compromettere la qualità del lavoro. Identifica anche dove hai le mani bucate.
Il mio punto debole è la formazione. Sono curiosa e adoro imparare. Tutti i corsi che ho fatto sono stati utili ma non erano tutti essenziali. Bisogna darsi una regola e seguirla. Gioia Gottini consiglia di guardare quanto abbiamo guadagnato l’anno precedente. Il mese in cui abbiamo guadagnato meno? Quello è il budget ANNUALE. T. Harv Eker raccomanda il 10% del proprio stipendio.
Quest’anno personalmente sono a digiuno. E’ dura, molto dura. Per fortuna ho tutti i vecchi corsi da rispolverare 🙂
Per quanto riguardano gli investimenti, ecco le domande da farti:
Qual è il gap tra dove sono e dove voglio arrivare? Cosa ci vuole per colmarlo? Cosa è indispensabile? Cosa è utile?
Investi nelle cose indispensabili. Aspetta per le cose utili.
E voi quali sono gli errori più grossi che avete fatto nella vostra attività?
Come te all’inizio ero sicura di me stessa e che sarei riuscita in ogni cosa. L’inizio è stato abbastanza facile, ma non avevo fatto i conti con le tasse per esempio. Ora sto imparando anche se ogni tanto cado ancora nella voglia di strafare.
Non importa quando volte cadiamo bisogna sempre rialzarsi. Mi ci sono voluto ben 3 anni per imparare definitivamente da questi errori e non escludo comunque che possa ricaderci qualche volta anch’io!
ciao Diara, bellissimo nome! ti ho scoperta attraverso Chiara Sinchetto e sto divorando i tuoi post.
Con i soldi non ho mai avuto un rapporto equilibrato, faccio fatica a risparmiare( o meglio, a rinunciare!) a fissarmi dei budget e a essere realista nelle mie spese.
Da qualche giorno ho aperto la mia partita iva, con alcune piccole collaborazioni già attive, ma tutto da creare e da imparare.
Sono ansiosa ed imperfetta. Ma credo moltissimo inq uelloc he sto facendo.
Grazie per la tua ispirazione !
Ciao Flavia! Sono felice ti esserti di ispirazione. Nessuno nasce imparato. Anch’io fatico su determinate cose. L’importante è cercare di andare sempre avanti e di migliorare passo dopo passo. Lì per lì non ti sembrerà di fare progressi sopratutto se come me tendi a guardare solo il traguardo e non la strada già fatta. Il segreto è quello: apprezzare i progressi già fatti e andare avanti.